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lunedì 29 aprile 2013

Session 9, Brad Anderson

20:50

Titolo originale: Session 9

Anno: 2001

Durata: 100 min

Trailer:



Alzi la mano chi ha guardato il trailer e non ha cantato WHOOOOOOOOOOOAREYOUUU UHUH UHUH.

Il motivo principale per vedersi Session 9 è chiaramente il superyeah Caruso.
 
Che conferma la sua figaggine genetica interpretando qui Phil. Il sior Phil lavora per la ditta del sior Gordon, che vince l'appalto per l'opera di bonifica di un ex ospedale psichiatrico. L'atmosfera dei lavori non parte nel migliore dei modi, tra i colleghi i rapporti sono già logorati da questioni personali, dallo stress del lavoro e delle famiglie. La vicenda non finirà bene.

Il secondo motivo per vederlo è che è un filmone.
 
 

Si parte già con delle ottime premesse. Gli ospedali psichiatrici saranno anche stati usati fin troppo, ma il loro dovere lo fanno ancora, sono una tra i miei ambienti preferiti, hanno sempre qualcosa di affascinante. Questo, in particolare, è proprio bello. In secondo luogo, mi piacciono assai i film in cui tutto quanto ruota intorno a pochi attori. In questo caso, abbiamo solo 5 personaggi. I già citati Phil e Gordon, insieme ai colleghi Phil, Hank e Mike.
Di questi 5, non ce n'è stato uno che non mi sia piaciuto.

Ma la forza del film non sta solo nei nostri 5 eroi.

La cosa che rende Session 9 un Signor Film è che non mostra nulla. Si potrebbe tranquillamente dire che non succede niente. Eppure la noia non passa neanche per l'anticamera del cervello. Ma soprattutto, fa paura. Senza far vedere niente, e senza rivelare troppo.

C'è questa atmosfera strana, sai che qualcosa non va come dovrebbe, che non te la stanno raccontando giusta, ma non riesci mai bene ad afferrare cosa sia.

Qui è tutto minimal: pochi soldi, pochi attori, pochi luoghi, zero effetti speciali.

Eppure la sceneggiatura non crolla mai, perchè è minimal pure lei. Mai sguaiata, mai eccessiva. E finalmente si vede un film dove non necessariamente i personaggi sono tutti amici. Oh, lè, sdoganiamola sta cosa. Che tante volte la sfiga ti piglia anche quando sei con qualcuno che ti sta sulle balle.
 
 

Su due linee narrative parallele troviamo quindi la vicenda dei 5 operai e quella di Mary, una bambina paziente dell'ospedale, la cui storia ci viene narrata attraverso le registrazioni delle sue sedute psichiatriche. Mattonna, se è interessante.

Il tutto condito con non pochi riferimenti al mio sommo amore Shining.

Mi si conquista con poco.










giovedì 28 febbraio 2013

Non solo horror: Signori, il delitto è servito

19:50

Titolo originale: Clue

Anno: 1985

Durata: 94 minuti

Trailer:



Mi dispiace. Per essermi fatta gli affaracci miei e per aver trascurato qualche giorno il blog, dico.
Ho avuto qualche giorno un po' movimentato, e quindi non sono riuscita a vedere, rivedere e scrivere. Morale, oggi vi DEVO parlare di questo film, che ho visto qualche giorno fa.

Avete mai giocato a Cluedo?

Io e quella manica di bricconi dei miei amici sì, tanto. Tantissimo. In tutti i modi i luoghi e i laghi. Anche nella stazione di Brescia.

Quando uno dei bricconi di cui sopra ci ha rivelato l'esistenza di un film che è la trasposizione cinematografica di Cluedo, chiaramente andava visto. Peccato che io fossi prevenutissima, perchè un'altra delle briccone lo adora, e io e lei abbiamo gusti diametralmente opposti. (Ma solo per quanto riguarda il cinema, per altre cose andiamo d'accordo che è un piacere!)

La vicenda, in due righe, è la seguente: una serie di tizi (sì, quelli del gioco, Mustard, White e compagnia) riceve un invito per una cena. Si ritrovano in questa villa, non si conoscono, e iniziano a morire. L'assassino deve per forza essere uno di loro. La stessa identica cosa dei 10 piccoli indiani, ugualeuguale.



Ebbene, questo film mi ha insegnato che devo smettere di essere prevenuta.

Continuerò ad esserlo, ma mi ha insegnato che è sbagliato.

È un film adorabile!

Cosa lo rende tale?

  1. Tim Curry, il maggiordomo. Può un omino essere così tenero? E ha una recitazione quasi delicata, mi è piaciuto da impazzirci.
  2. Il tutto tremendamente anni Cinquanta che è un piacere per gli occhi.
  3. L'umorismo inglese che oggi ce lo sogniamo. Anche le battute a sfondo sessuale riescono a essere quasi raffinate.
  4. Il fatto che, Wiki dixit, i personaggi arrivano alla villa con le loro auto, che hanno lo stesso colore delle loro pedine nel gioco.
  5. La parte finale, che per ovvi motivi non vi rivelerò. Ma che davvero vale la visione.




Non c'è molto da dire, in realtà. Il film è sicuramente diverso da quello che scelgo di vedere di solito, ma mi ha divertita, mi ha fatto passare una serata sghignazzando e quindi guardatevelo e sghignazzate anche voi.


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